mercoledì 26 marzo 2008

PS: I write you...

E' il momento di una nuova puntata della rubrica Caro Leggen ti scrivo. Oggi interviene sul LeggenBlog l'affezionata lettrice Podetti Silvia (leggi PS nel titolo, che simpatico che sono...), che giustamente desidera approfittare di questo spazio ai lettori per condividere con il mooooondo intero la sua esperienza caviglifera. Buona lettura.

CARO LEGGEN TI SCRIVO... NON SUCCEDE SOLO DA MC DONALD'S!

Sarà la sedia del “Giovane Palleggiatore” (che ora è mia), sarà la primavera... sarà il ricordo del nostro bellissimo ed intimo San Valentino - la sambuca al caffè l’a fa schif e il mio pc è ancora da formattare... ma come sai questo è un dettaglio risolvibile col mio fedele pacchetto Office... eheheh... beata ignoranza!!! - tuttavia, come spesso capita di questi tempi e non solo... dopo l’ennesima pausa paglia con l’Anna Baradel vengo a curiosare nel Leggenblog in cerca di qualche pillola di saggezza o massima dell’ultima ora che dia un senso alle mie giornate. Già, la vita del dottorando è triste e sconsolata... e ahimè, chiamala deformazione professionale, oppure l’appartenenza mia e del “Giovane Palleggiatore” alla stessa setta satanica degli economisti industriali, ma quelle dinamiche che sino a qualche tempo fa credevo appartenessero esclusivamente a lui si stanno gradualmente insinuando anche in me... dinamiche che si alimentano di Msn, Facebook, Skype e LeggenBlog (appunto) al costo per lo Stato italiano di 1621.46 Euro pagamento bimestrale posticipato.

Piccola premessa a parte, vengo a te caro Leggen in quanto, informata delle tue recenti sciagure, ma soprattutto della possibilità concessa ai tuoi lettori di esprimersi liberamente, desidero sottoporre alla tua attenzione un fatto REALMENTE accaduto alla sottoscritta quando ancora si dilettava nel mondo del volley in quel di Voghiera (Nota a piè di pagina: l’utilizzo del tempo “imperfetto” è relativo alla situazione di attuale, voluta inoccupazione sportiva della scrivente che da tre settimane è ufficialmente un “free player”).

In ogni caso, la soluzione rapida, indolore ed immediata per la tua caviglia la trovi al palazzetto di Voghiera.

Non è dato sapere ai più che un paio d’anni fa, ancora sotto la vigile guida di coach ormai neopapà Savoia, quando l’Edilmeg Carife Voghiera aveva mostrato velleità di promozione in B1, la settimana precedente l’attesissimo derby contro la Stemi-Rovigo, l’ex numero 18 di turno (IO) ha avuto la geniale idea – complice qualche difficoltà di coordinazione - di chiudere un muro sul piede della Bernard autoprovocandosi una distorsione alla caviglia sinistra. Come di consueto sul momento nessuno ha prestato troppa attenzione alla serietà dell’icidente - fatto consolidato e di poco rilievo come mille altre volte nel caso specifico di chi scrive dovuto al luogo comune che “soffro in modo discreto, quasi inattendibile” (soltanto perché non urlo come una figa isterica). Quella volta però il danno era serio ed il derby sembrava compromesso; se non che il Lunedì l’encomiabile (ironia) presidente Bariani si presentò in palestra declamando: “Ho io la soluzione per la caviglia della Pode, sabato contro Rovigo lei giocherà!!!”. Basita una squadra intera per la fermezza di tale affermazione, la “Pode solution” entrò dopo pochi minuti dalla porta: era un simpatico e gioviale signore sulla settantina, il vero e proprio nonno di famiglia, nell’antichità meglio noto come: il SAGGIO. “Però... un po’attempato come medico penso...”. Il guru mi si avvicina e con un cenno deciso del capo mi intima di seguirlo nello stanzino degli arbitri... Ciò che accadde lì dentro non è dato sapere. La sola cosa che rileva è che io quel sabato giocai, fasciata, drogata di anti infiammatori, ma con la caviglia sgonfia.

Ora: voci maligne di corridoio continuano a pensare che non avessi un cazzo, diceria smentita da tutti i supporti ecografici e medici funzionali alla diagnosi; voci ancor più maliziose hanno azzardato l’ipotesi che la numero 18 (sempre io) abbia elargito in quel frangente favori sessuali all’anziano nonnino il quale, secondo i soliti ben informati, in un amplesso quasi necrofilo avrebbe irrorato del suo seme la caviglia della giovane asserendo che avesse effetti curativi. In barba alle dicerie, chi c’era in quel momento, cioè IO, garantisce che le cose sono andate diversamente, ma altrettanto incredibilmente. Non col suo seme, ma con le dita il nonnino ha toccato la caviglia della Pode, prima una carezza, poi un segno della croce ed una preghiera e... MIRACOLO!!! Il giorno seguente, che tu ci creda o no, la mia caviglia era a posto. Caro Leggen, ora sai che certe cose non succedono soltanto da Mc Donald.

S.

RISPOSTA DELLA REDAZIONE
Cara lettrice, innanzitutto grazie per la partecipazione! La tecnica che ci hai descritto è nota al popolo come il "segnare un arto", si può fare su caviglie, mani, spalle, palle, ecc... ed è praticata anche dalla LeggenNonna.... In tempi recenti però non mi è stato possibile sottopormi a tale terapia, in quanto, ahimè, ho appurato che la presenza di simboli religiosi nelle vicinanze della mia persona provoca sulla pelle gravi irritazioni e reazioni allergiche. Sono tuttavia convinto che uno schizzo.... ehm, volevo dire un intervento del vecchio saggio di Voghiera sulla mia caviglia avrebbe notevolmente accelerato il recupero!
Un'altra cosa che velocizzerebbe il recupero, in questo caso del tuo PC, non della caviglia, sarebbe che se prendi (con grande fatica, vista l'agenda stracolma) appuntamento con l'Ing. Leggen per formattare il computer, porta i cd di Windows, non di Office, cazzo.... Comunque è lo stesso errore che fece tempo addietro il tuo predecessore Paci Daniele (PD), per cui torna tutto!!

Saluti,
LeggenDario

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Silvia!!..mah..a me voci quasi sicure hanno segnalato che il nonnetto medico sia in realtà il padre di Peter North e che la croce che disegna sia solo un punto immaginario nella sua mente, utile a prendere bene la mira..e..Leggen,ha detto Casta che se vuoi provare lui è disponibile ad irrorare la tua caviglia con un doppio trattamento..ciauzzzz

Filippo ha detto...

Secondo me la soluzione di jacky è la migliore. Infatti lui stesso e fabio ferro che si sono sottoposti volontariamente a tale trattamento, godono tutt'ora dei benefici che la cura gli ha portato.