Oggi è il turno della letterina inviata alla redazione del LeggenBlog da Valentina Avanzi, detta Il Pisel. Il francobollo sulla busta è visibilmente straniero, tanto più che il costo per la spedizione è espresso in rubli rovigotti. A voi.
Ormai sembra che il tema "caviglia slogata" abbia preso ampio spazio nella rubrica del Leggen e mi permetto anch'io di dare un piccolo contributo, narrando quanto successomi anni e anni orsono.
Torniamo indietro di 8 anni quando la Vale, giovane promessa del volley rovigotto, militava ancora tra le fila dell'Avanzi Volley in B2. In una fredda serata di novembre ci viene data la "triste" notizia delle "dimissioni" dell'allora allenatore Mauro Borgatti (che insieme al fratello Remo(labarca), costituiva il duetto "il gatto e la volpe") e viene accolto a braccia aperte (.....) il nuovo coach Maurizio Ruggero (MR), personaggio ben noto nella pallavolo femminile. Si inizia subito a pieno regime ed è durante un esercizio d'attacco che la carriera della giovane Vale viene seriamente compromessa. MR e il secondo allenatore (simpatico bolognese dall'aspetto un pò gayo, ma fuori come un coppo, di cui, ahimè, non ricordo il nome) alzavano rispettivamente verso zona 4 e verso zona 2. Mentre io schiacciavo da zona 2, in zona 4 è la volta di Laura Crepaldi (attualmente a Forlì), il cui pallone, cadendo nel campo avverso, rimbalza contro l'ampio deretano della Ramona (giocatrice autoctona) per poi finire sotto i piedi della Vale. Nonostante la mia ben nota poderosa elevazione, non riesco ad evitare l'oggetto sferico e rovinosamente cado a terra col viso contratto dal dolore. Al vedere la mia povera caviglia, gonfia da sotto il piede fin sotto il ginocchio, mi cago letteralmente in mano e mi mandano di corsa all'ospedale. Per fortuna niente di rotto - da una successiva risonanza risulterà un piccolo sfilacciamento del tendine - ma sul momento vengo "indocciata". Appena arrivata a casa, Carlo, il prode massaggiatore, si precipita per togliermi la doccia e farmi una fasciatura più stretta...che si rivelerà troppo stretta, facendomi patire le pene dell'infermo e costringendomi a chiamare la mamma più e più volte durante la notte, la quale (cara me' mama), presa dalla disperazione, mi imbottisce di aulin. Il giorno seguente, dopo aver perso la sensibilità del piede, mando a quel paese Carlo e tolgo tutto.
A questo punto entra in scena un personaggio atavico, che, rifacendomi al post di prima, mi permetto anch'io di chiamare IL SAGGIO.....IL SAGGIO DI ARIANO, ossia il buon vecchio Onorio, massaggiatore fai da te in pensione, che mi consiglia dei gran impacchi di argilla mista ad aceto e arnica. Il tutto andava spalmato copiosamente sulla caviglia, che successivamente veniva racchiusa tra due grosse foglie di insalata, incelofanata e ri-indocciata.....un casin insomma...sta di fatto che a forza di impacchi la caviglia si sgonfiò. Al controllo in ospedale, dopo circa un mese, la doccia venne sostituita con una fasciatura meno appariscente e io potei riprendere a camminare tranquillamente, azzardai un semi-allenamento e felicemente potei poi assistere al concerto dei Lunapop.
MORALE DELLA FAVOLA: i veci i ga sempar razon.
Risposta della redazione: Cara Valentina, anche a te consigliamo, per la prossima distorsione, di affidarti a un vigoroso e violento schizzo, come già raccontato dalla Pode... Se poi non avessi occasione di recarti a Voghiera per la suddetta terapia, ricordati che dalle parti di Dogato c'è un famoso e rinomato Dottore.... ah ah ah
PS: per ribadire il fatto che hai RUBATO la tua laurea in lingue vorrei farti notare che i pronomi in tedesco vanno scritti maiuscoli: Ich, non ich (vedi titolo).
Ormai sembra che il tema "caviglia slogata" abbia preso ampio spazio nella rubrica del Leggen e mi permetto anch'io di dare un piccolo contributo, narrando quanto successomi anni e anni orsono.
Torniamo indietro di 8 anni quando la Vale, giovane promessa del volley rovigotto, militava ancora tra le fila dell'Avanzi Volley in B2. In una fredda serata di novembre ci viene data la "triste" notizia delle "dimissioni" dell'allora allenatore Mauro Borgatti (che insieme al fratello Remo(labarca), costituiva il duetto "il gatto e la volpe") e viene accolto a braccia aperte (.....) il nuovo coach Maurizio Ruggero (MR), personaggio ben noto nella pallavolo femminile. Si inizia subito a pieno regime ed è durante un esercizio d'attacco che la carriera della giovane Vale viene seriamente compromessa. MR e il secondo allenatore (simpatico bolognese dall'aspetto un pò gayo, ma fuori come un coppo, di cui, ahimè, non ricordo il nome) alzavano rispettivamente verso zona 4 e verso zona 2. Mentre io schiacciavo da zona 2, in zona 4 è la volta di Laura Crepaldi (attualmente a Forlì), il cui pallone, cadendo nel campo avverso, rimbalza contro l'ampio deretano della Ramona (giocatrice autoctona) per poi finire sotto i piedi della Vale. Nonostante la mia ben nota poderosa elevazione, non riesco ad evitare l'oggetto sferico e rovinosamente cado a terra col viso contratto dal dolore. Al vedere la mia povera caviglia, gonfia da sotto il piede fin sotto il ginocchio, mi cago letteralmente in mano e mi mandano di corsa all'ospedale. Per fortuna niente di rotto - da una successiva risonanza risulterà un piccolo sfilacciamento del tendine - ma sul momento vengo "indocciata". Appena arrivata a casa, Carlo, il prode massaggiatore, si precipita per togliermi la doccia e farmi una fasciatura più stretta...che si rivelerà troppo stretta, facendomi patire le pene dell'infermo e costringendomi a chiamare la mamma più e più volte durante la notte, la quale (cara me' mama), presa dalla disperazione, mi imbottisce di aulin. Il giorno seguente, dopo aver perso la sensibilità del piede, mando a quel paese Carlo e tolgo tutto.
A questo punto entra in scena un personaggio atavico, che, rifacendomi al post di prima, mi permetto anch'io di chiamare IL SAGGIO.....IL SAGGIO DI ARIANO, ossia il buon vecchio Onorio, massaggiatore fai da te in pensione, che mi consiglia dei gran impacchi di argilla mista ad aceto e arnica. Il tutto andava spalmato copiosamente sulla caviglia, che successivamente veniva racchiusa tra due grosse foglie di insalata, incelofanata e ri-indocciata.....un casin insomma...sta di fatto che a forza di impacchi la caviglia si sgonfiò. Al controllo in ospedale, dopo circa un mese, la doccia venne sostituita con una fasciatura meno appariscente e io potei riprendere a camminare tranquillamente, azzardai un semi-allenamento e felicemente potei poi assistere al concerto dei Lunapop.
MORALE DELLA FAVOLA: i veci i ga sempar razon.
Risposta della redazione: Cara Valentina, anche a te consigliamo, per la prossima distorsione, di affidarti a un vigoroso e violento schizzo, come già raccontato dalla Pode... Se poi non avessi occasione di recarti a Voghiera per la suddetta terapia, ricordati che dalle parti di Dogato c'è un famoso e rinomato Dottore.... ah ah ah
PS: per ribadire il fatto che hai RUBATO la tua laurea in lingue vorrei farti notare che i pronomi in tedesco vanno scritti maiuscoli: Ich, non ich (vedi titolo).
2 commenti:
caro leggen,
qui casca l'asino...e tu hai errato..non c'è scritto da nessuna parte che il pronome personale soggetto in tedesco va scritto sempre, e ripeto sempre, maiuscolo, non è un nome!!!L'unico pronome che va sempre maiuscolo è "Sie", utilizzato per dare del Lei. Ti consiglio un accurato ripasso della lingua teutonica, prima di puntare il dito contro di me e le mie conoscenze...
seconda cosa, io a Dogato non ci vado perchè è un brutto paese...
..brava Pìsel!! diglielo a quell'imprudente del Leggen..le lingue sono affar tuo!!..però secondo me Dogato non è poi così brutto come paese..non capisco questa tua avversione da cosa dipenda..mmhh..
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